Ci troviamo davanti al cancello, un cancello bello alto, suoniamo il campanello ed iniziano i controlli. Naturalmente qualcuno si scorda di togliersi qualcosa di dosso e il metal detector suona. Niente di grave, come in aeroporto via le chiavi e i telefonini e passiamo oltre.

Siamo in carcere, lunghi corridoi deserti, secondini ad ogni angolo. Ci troviamo nel piazzale centrale col bel tempo o nell’area svago se fa freddino. E abbiamo loro davanti, i carcerati. Che pur non volendoci dare troppa importanza sono felici davvero di vederci, felici di essere visti.

In carcere abbiamo svolto varie attività con la nostra associazione: animazione per i bimbi e le famiglie nelle festività in cui il carcere apre le porte ai familiari dei detenuti per eventi e servizi quindicinali per un periodo di prova con la bassa sicurezza.

Al momento oltre ad essere presenti per gli eventi coi familiari abbiamo in cantiere un nuovo progetto continuativo con la media e l’alta sicurezza. Si tratterà di un percorso volto alla riscoperta di sé e delle proprie capacità, del gruppo e ovviamente del divertimento, stay tuned!


Parola di clown ;0)

Posso dire che i sentimenti che esplodono in queste occasioni non sono paragonabili a quelle che si provano in altri servizi altrettanto meritori. Personalmente ritengo che la figura del clown, con i suoi strumenti in particolare verso i bambini che sono venuti a trovare il loro padre o nonno con giochi di gruppo, palloncini, balli, effetti magici, etc riesca a fare in modo che gli incontri fra famiglie e detenuti si svolgano in un clima più sereno ed umano.

Clown Lucio

Si entra in un’altra realtà dove il pregiudizio sembra farla da padrone…all’interno troviamo sguardi diffidenti, sorrisi a metà e un po di timore. Ma tutto questo non dura molto, basta un sorriso a rendere un pentagramma grigio un mondo pieno di colori.

Clown Pallocchio